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Scuola calcio, Massimiliano Matrullo: “La nostra priorità è il gioco”

Abbiamo intervistato Massimiliano Matrullo, responsabile del settore giovanile della Vivace Grottaferrata.

Quali sono le priorità della Vivace Grottaferrata per la scuola calcio?

In un momento storico come questo, l’apprendimento sportivo e scolastico hanno ricevuto un duro colpo.
Nella scuola come sul campo di calcio è mancata la quotidianità.
La nostra priorità è il gioco.
Tornare a giocare per imparare divertendosi.
Insegnare giocando, andando a recuperare il tempo perso in questo anno e mezzo.

Qual è la filosofia che cerca di perseguire la scuola calcio della Vivace?

La Filosofia si basa sull’intenzione di formare giocatori che pensino nel gioco soluzioni efficaci e divertenti. L’intenzione come volontà iniziale del sapere, del saper scegliere e del saper stupire se stesso e gli altri.
La metodologia si basa su un processo di relazione tra tutte le aeree coinvolte: Relazionale, Tecnica, Tattica e Atletica. Una strada con direzione definita verso obiettivi didattici elevati. Un cammino strutturato con proposte tecnico-cognitive elevate ed adeguate per ogni livello di capacità.
I Principi metodologici ai quali il metodo si attiene sono: la Relazione, lo Spazio e il Tempo.
Le due misure (Spazio e Tempo) danno un contesto in cui il giocatore dovrà necessariamente mettersi in relazione con loro e con i riferimenti intorno ad esso (compagno-avversario-porte-palla)
L’ Apprendimento attraverso proposte uguali ma con velocità di esecuzione differenti. La differenza della velocità viene impostata dal gruppo di lavoro in base alle proprie capacità Tecnico-Cognitive. L’attenzione rivolta all’individuo permetterà una crescita del singolo e di conseguenza un miglioramento del gruppo fino ad arrivare ad un gioco di squadra.
La Formazione del giocatore passa inevitabilmente attraverso tutte le figure coinvolte in questo ambiente. È necessario formare tali figure. Lo staff tecnico seguirà incontri metodologici ogni settimana al fine di migliorare o consolidare le sue conoscenze. I genitori saranno formati attraverso due incontri stagionali presso Università Tor Vergata. Tali incontri, di notevole importanza, hanno lo scopo di conoscere il lavoro che coinvolge il proprio figlio e aumentano le conoscenze del genitore affinché possa dare risposte adeguate durante la crescita sportiva e scolastica.
Il Senso di Appartenenza non rientra nella nostra formazione diretta. Non possiamo insegnare ad appartenere. Siamo convinti che sia la reale e concreta conseguenza di tutto il lavoro. Non si appartiene a qualcosa se non se ne condivide il senso. Non si appartiene a qualcuno disprezzando qualcun’altro. Non siamo forti evidenziando le debolezze dell’avversario. Ci sentiamo appartenenti a qualcuno o qualcosa quando attraverso il lavoro ed il sacrificio riusciamo a fare le cose meglio di ieri e meno bene di domani. Un giorno alla volta, vincendo paure e timidezze ma soprattutto correndo fino a quando ne abbiamo.

Quello che si appresta ad arrivare sarà un inizio di stagione diverso dal solito a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia nell’ultimo anno e mezzo circa?

Sarà un inizio diverso, certo.
Abbiamo già ricevuto le prime indicazioni sui protocolli da seguire per le squadre Agonistiche.
Sicuramente la suola calcio è meno in difficoltà rispetto agli Under 14, ma anche lì abbiamo delle osservanze che vanno scrupolosamente rispettate.
Confidiamo in una stagione di rinascita per il calcio dilettante, e soprattutto per la nostra realtà.